Il carcere porta con sé moltitudini di storie non ascoltate.
Contrariamente a quanto crediamo, dentro a quei luoghi chiudiamo a chiave tante vicende di persone che semplicemente non hanno avuto accesso a possibilità concrete per vivere una vita…normale.
Persone che faticano a trovare una loro via, persone con cui è fondamentale riallacciare una relazione: per confrontarsi, operare, progettare un futuro non ancora scritto.
Purtroppo il carcere non è uno strumento efficace.
75 volte su cento la risposta punitiva non è in grado di generare inclusione sociale, non essendo in grado nemmeno di sfiorare le ragioni alla base di una “scelta” delinquenziale.
Potremmo quasi dire che il carcere si limita a riprodurre se stesso, in un vortice di cui si fatica a vedere la fine.
Ma in carcere esiste un bene in eccesso, che di regola all’esterno è molto ricercato: il tempo.
Il tempo in questo ambiente gioca un ruolo determinante: se utilizzato male, contribuisce a cristallizzare identità criminali; se usato bene, può creare le premesse per un cambiamento.
A noi piace credere che il lavoro, quello vero, fatto di impegno, fatica, dedizione, cura del particolare, produzione di valore, possa giocare un ruolo determinante per invertire la curva di utilità del carcere.
Banda Biscotti nasce per questa ragione: offrire opportunità di lavoro qualificato a persone che vivono percorsi di esecuzione penale, vogliosi di costruirsi un futuro diverso, proiettati verso l’apprendimento di una professionalità concreta.